Hai mai avuto la sensazione di non essere il prodotto naturale dell’educazione che hai ricevuto? Di essere un corpo estraneo nella tua stessa famiglia? Di portare con te un’incolmabile “diversità”? Beh, forse sei una pecora nera. E, sorpresa, può essere una buona notizia.
Come sai, tra i miei strumenti di lavoro ci sono le costellazioni familiari: ne abbiamo parlato qui per capire a grandi linee di cosa si tratta, e qui per imparare a considerare il nostro albero genealogico e la sua storia come una fonte inesauribile di doni per noi.
Le costellazioni familiari, infatti, sono un approccio particolare che si propone di portare alla luce, e quindi di sanare, le dinamiche inconsce che abbiamo assorbito dalla nostra famiglia (compresi gli antenati, i defunti, le persone morte prima che noi nascessimo) e che condizionano la nostra vita impedendoci di essere pienamente felici. Ma sono anche un modo per andare a contattare quelle risorse nascoste che forse attendono proprio noi per realizzarsi.
Il lavoro di costellazione si basa sulla consapevolezza che ciascuno di noi appartiene a un sistema: dentro al sistema, nessuno può essere lasciato indietro o dimenticato (“Past is a present”, come ricordavamo anche qui). Ma… come la mettiamo se il senso di appartenenza non c’è? Se, al contrario, ci sentiamo elementi di forte discontinuità rispetto alla nostra famiglia? Se la nostra diversità è da sempre fonte di disagio per noi e di perplessità per gli altri? Se i nostri familiari rappresentano tutto ciò da cui vogliamo discostarci, tanto da metterci in imbarazzo, mentre loro ci guardano come una specie di esperimento un po’ azzardato?
Anche in questo caso, apparteniamo pienamente e di diritto a quel sistema. Ne siamo una parte essenziale e integrante, vitale e necessaria come ogni altra: perché nulla è per caso e la Vita non sbaglia. Ci sostiene nel nostro cammino di ricerca, come individui e come parte di un Tutto, di generazione in generazione. È certo, dunque, che abbiamo un ruolo. Ma che ruolo è?
Bert Hellinger, il padre delle costellazioni familiari, si è occupato estesamente di questo argomento, lasciandoci pagine di grande ispirazione. Pochi giorni fa, mi è stato segnalato che un brano di Hellinger è stato letto integralmente in una ascoltatissima trasmissione di Radio Deejay, Il Volo del Mattino. Mi riempie di felicità pensare che tante persone, anche lontane da questo tipo di ricerca, abbiano potuto entrare in contatto con queste parole splendide.
«La pecora nera della famiglia – scrive Hellinger – dovrebbe essere considerata il leone della famiglia. È una persona nata per cercare e aprire strade di liberazione per tutto l’albero genealogico. Coloro che fin da bambini hanno cercato di scardinare credenze e di deviare da sentieri battuti da tradizioni di famiglia, sono spesso criticati, giudicati, e perfino rifiutati, eppure, sono loro che liberano l’albero da meccanismi ripetitivi che hanno portato solo sofferenze a intere generazioni. Chi non si adatta, chi si ribella, ha un ruolo fondamentale all’interno di ciascun sistema familiare. Con la sua energia trasformativa è capace di riparare la pianta, di disintossicarla e di permetterle di produrre un ramo nuovo e rigoglioso. Grazie a questa persona l’albero si dota anche di nuove radici. La sua ribellione, la sua creatività è acqua che nutre, la sua determinazione è ossigeno, la sua passione è fuoco che riaccende il cuore dei suoi avi. Se quella persona sei tu, non permettere a nessuno di instillarti dei dubbi e prenditi cura della tua rarità come se fosse il fiore più prezioso dell’albero. Tu sei il sogno realizzato di tutti i tuoi antenati.”
Che meraviglia! Come al solito, si tratta “solo” di cambiare paradigma : se guardiamo alla Vita con fiducia, nella certezza che essa ci sostiene e ci guida verso il Bene, ecco che questa – altrimenti incomprensibile – diversità diventa parte di un disegno. Non sei nato, non sei nata, nella famiglia sbagliata, no! Sei nato, sei nata, proprio nella famiglia che ha bisogno di te, della tua “energia trasformativa”. Ogni atto di discontinuità – anche sofferto e incompreso – , ogni discussione che magari lascia l’amaro in bocca, ogni scelta distintiva, tutto è parte di un grande cammino evolutivo.
Il frutto mutato non è un “errore”, perché l’interesse dell’albero è sempre evolvere, aggiungere esperienze, apprendere nuovi modi di intendere e di attrarre realtà: l’albero dunque ha bisogno di trasformare il proprio sistema di convinzioni. A questo scopo e per questa ragione “chiama” come discendenti alcune Anime pioniere: Anime disposte a giocare il ruolo della “pecora nera” e a spaccare alcune credenze ormai obsolete. Il pioniere non solo non è un intruso, ma è lo spirito vivo dell’albero genealogico: è colui che si orienta verso il futuro, verso ciò che è nuovo e che, non di rado, prima era proibito. È un cercatore e, in quanto tale, è fortemente desiderato e sostenuto dall’Albero, ma può essere osteggiato dagli altri appartenenti al sistema, che temono il cambiamento. Tuttavia, dobbiamo ricordarci che, anche quando non ci sembra, tutto è già a posto. Tutto è già avviato verso la sua migliore evoluzione. Un buon lavoro sarà quindi permettere alla persona, il pioniere, di entrare in profonda connessione con il proprio albero genealogico fino a percepirsi accolto, amato e sostenuto. La pecora nera riconosciutasi leone potrà così percepire appieno il valore di realizzare il proprio progetto di vita, anche per il bene dell’intero albero.
Le costellazioni familiari sono uno strumento potente per entrare in contatto con questa consapevolezza in un modo diverso dall’ordinario. Se ti interessa farne esperienza, puoi contattarmi o tenere d’occhio gli appuntamenti già in programma.
Ma, qualunque sia il modo che scegli, ricorda che la tua ricerca è preziosa. Per te e per gli altri. Di ogni cosa rimarrà traccia. Nulla andrà perduto. Di quell’albero sei il frutto necessario e, insieme, il nuovo seme. “Sei il sogno realizzato di tutti i tuoi antenati”. È importante prenderne coscienza.